L’Isola del Giglio si trova nel Mar Tirreno e dista circa un’ora di traghetto da Porto Santo Stefano (Monte Argentario). Fa parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano ed è la seconda isola più grande dell’arcipelago dopo l’Elba. Contrariamente a quanto si possa pensare il suo nome non è dovuto alla presenza sull’isola dei gigli, ma ha avuto origine nel periodo classico quando vi era una forte presenza di capre, parola che in Greco antico corrisponde ad “Aigylion” mentre in Latino è “Igilium”.
Il territorio comunale è quasi completamente collinare e la cima più alta, il Poggio della Pagana, raggiunge i 496 metri s.l.m. Il perimetro costiero è di circa 26 km ed è in larga parte roccioso con falesie a picco sul mare, tranne che in alcune baie dove si sviluppano spiagge sabbiose. La natura del Giglio è ancora a misura d’uomo ed è caratterizzata da una tranquillità oggi sempre più rara nelle località turistiche più conosciute.
Dal punto di vista geologico l’isola è costituita per lo più da granito molto duro e resistente, formatosi in profondità nella Crosta Terrestre ed emerso dal mare circa 5 milioni di anni. Questo materiale era apprezzato dai popoli etruschi e romani perchè molto durevole e adatto per la realizzazione di opere artistiche in tutta Italia (per esempio nel Duomo di Siena sono presenti delle colonne realizzate proprio con tale pietra e lo stesso materiale si ritrova anche a Pisa). Fa eccezione il Promontorio del Franco, ad ovest, che si contraddistingue per due tipi di rocce molto antiche, una di tipo calcareo e l’altra di tipo metamorfico, entrambe facenti parte del fondale di un grande oceano preistorico. Queste ultime rocce appaiono più ruvide e aspre rispetto al granito che invece è più liscio.
Il mare dell’isola è da sempre incontaminato e nelle profondità vivono infinite specie di pesci, molluschi, alghe e crostacei, tanto da attirare sub provenienti da ogni parte del mondo.
Per chi non si fa spaventare dalla fatica del trekking e dalla natura indomita l’isola dispone di numerosi sentieri sterrati, di difficolta da moderata a impegnativa, che permettono di raggiungere zone diverse da quelle del giro turistico classico: la fatica fisica verrà ripagata completamente dai panorami mozzafiato che si potranno ammirare.
Il Giglio ha un clima mite, caratterizzato da precipitazioni scarse ma sufficienti a garantisce tutto l’anno la vegetazione tipica della macchia mediterranea con ben 700 specie botaniche differenti. Nota particolare per la Ginestra che predomina sulle altre e che nel periodo della fioritura a primavera pervade l’aria di un intenso aroma e “dipinge” l’isola di giallo rallegrando l’animo e regalando scorci da favola.
Un altro aspetto che incanta dell’ isola è senza dubbio la gentilezza dei suoi abitanti, noti da sempre per la loro cordialità, generosità e per il loro grande cuore. Non a caso il popolo gigliese è stato premiato per l’altruismo dimostrato nella tragedia del naufragio della Costa Concordia nel Gennaio del 2012.
Infine merita una mozione speciale anche la piccola Isola di Giannutri che si trova a circa 8 miglia marine a Sud-Est dell' Isola del Giglio del cui Comune fa parte; è la più meridionale dell'Arcipelago Toscano, nonché il punto più a sud della Regione. Il centro abitato di Giannutri e le poche case sparse sono chiamate istituzionalmente Spalmatoio-Ischiaiola e nell’insieme l’isola conta solo 27 abitanti. Giannutri non ha nulla da invidiare in quanto bellezza alle altre isole dell’Arcipelago: natura selvaggia e incontaminata, calette e grotte naturali, acque cristalline, le rovine di una villa romana e la presenza di relitti sommersi rendono davvero l’isola unica. E’ possibile raggiungere Giannutri da Giglio Porto.